18 anni insieme a Euroansa
Il 31 luglio 1994 ho compiuto 18 anni: un traguardo che tutti attendono con ansia.
La solita ansia che già mi accompagna, nonostante il largo anticipo, perché nel 2024 diventerò maggiorenne per la seconda volta.
Eh sì, manca poco e saranno 18 anni che ho iniziato la mia esperienza in Euroansa.
Chi poteva immaginare una scelta così azzeccata, a quei tempi?
Un amico spesso mi ripete che quando si sveglia la mattina alle 06.00, se chiude gli occhi per 5 minuti, quando li riapre sono le 06.55. Se invece è al lavoro e chiude gli occhi per 5 minuti alle 16.30, quando li riapre sono le 16.31.
Nel mio lavoro no, è completamente diverso: il tempo vola e le giornate non sembrano mai essere sufficienti per accogliere tutto ciò che c’è da fare.
Il mio lavoro è bello, il mio lavoro è dinamico…certo, talvolta genera stress e ogni tanto sento il bisogno di sei mesi di vacanza almeno due volte l’anno, ma rimane pur sempre il lavoro migliore che potessi scegliere.
Lasciando da parte la crescita esponenziale del gruppo in termini di fatturato e di collaboratori, i cui dati sono sotto gli occhi di tutti, vorrei soffermarmi su due aspetti che mi riguardano più da vicino.
Il primo è che, in corrispondenza dell’entrata nel gruppo, il mio dizionario si è arricchito di tanti nuovi vocaboli che prima conoscevo solo per sentito dire. Parole come impegno, sacrificio, disciplina, costanza, rispetto, risultato, atteggiamento ed empatia sono diventate parte del linguaggio di tutti i giorni…domenica compresa.
Non tanto perché come fanno i miei capi (in particolare uno!) lavoro la domenica ma semplicemente perché si tratta di valori che ritrovo e rivendo anche in famiglia e nello sport.
E visto che ho toccato l’argomento, far quadrare lavoro, vita sociale e sport è diventato complicato…anzi, senza voler scomodare Tom Cruise per paragoni importanti, è diventato quasi una Mission Impossible! E così ho deciso di eliminare la vita sociale…al massimo qualche venerdì sera esco a buttare la spazzatura, ma poi torno subito a casa.
Il secondo è che do una grossa rilevanza alla qualità delle politiche per le risorse umane e dell’ambiente di lavoro, alla formazione del personale, alla capacità di attrarre talenti (eccezion fatta per il sottoscritto!), alla capacità di inclusione ed all’attenzione per le esigenze familiari e sociali dei dipendenti.
Che dire se non grazie a Euroansa ed ai suoi quattro soci fondatori!
A proposito: uno dei cento meriti che attribuisco ad Ansano Cecchini è anche quello di aver atteso l’entrata in vigore dell’euro, perché LIRANSA suonava male! 😉