Quattro chiacchiere con… Luca Fini
Classe 1966 e laureato in Economia e Commercio all’Università di Pisa, Luca Fini ha maturato una significativa esperienza come Direttore Amministrativo presso Continental Paper S.p.A., azienda attiva nel settore cartario. Cofondatore di Euroansa e oggi socio, ricopre il ruolo di Direttore Amministrativo e Finanziario: una figura chiave per la gestione economica e la stabilità finanziaria dell’azienda. La sua visione e le sue competenze sono state, e continuano a essere, determinanti per la crescita e il successo della società.
Luca, partiamo dagli inizi: da cofondatore a capo dell’amministrazione e finanza di Euroansa, qual è stata la “montagna” più alta da scalare, soprattutto all’inizio?
«All’inizio, appena usciti da Kiron, la sfida più grande è stata costruire la nostra credibilità. Eravamo 40 collaboratori in Toscana e ci trovavamo a competere con giganti del settore come Kiron (gruppo Tecnocasa) e Auxilia (espressione della FIAIP). In quel contesto, noi non eravamo nessuno.
Costruire fiducia era essenziale, e per questo ci siamo mossi su due fronti. Da un lato, il sistema bancario: serviva dimostrare di avere basi solide per ottenere convenzioni. Ce l’abbiamo fatta grazie alle relazioni di fiducia, soprattutto quelle costruite da Ansano. Anche se erogavamo solo un ventesimo di quanto facciamo oggi, quelle relazioni sono state decisive.
Dall’altro, dovevamo dimostrare credibilità ai potenziali collaboratori. Come tutte le reti commerciali, siamo “condannati” a espanderci. Oggi è facile entrare in Euroansa: siamo la seconda rete per numero di collaboratori (quasi 900) e abbiamo una storia solida. All’epoca non avevamo nulla, e i primi dieci, poi venti, poi cinquanta colleghi che si sono uniti a noi hanno avuto grande coraggio. Li abbiamo conquistati dimostrando di essere diversi. Ed è stata quella credibilità a fare la differenza.»
Il tuo ruolo è centrale per la stabilità finanziaria di Euroansa. Come si gestisce una rete di quasi 900 collaboratori? E quali sono le prospettive future in un mercato come quello della mediazione creditizia?
«Gestire un network così ampio richiede un impegno straordinario da parte di soci e dipendenti. Credo che la ragione fondamentale di questa dedizione risieda in un principio organizzativo chiave: la vera forza e il valore di Euroansa risiedono nella sua rete commerciale. Ognuno in azienda sa che il proprio successo dipende dalla cura verso i consulenti sul territorio.
All’inizio, noi quattro soci potevamo seguire tutto direttamente. Oggi, lo facciamo ancora, ma con l’aiuto essenziale di 80 dipendenti. Loro devono interiorizzare questa logica: “Lavoriamo in un’azienda di successo perché siamo capaci di far stare bene la nostra rete di collaboratori”.
Quanto al futuro, credo che le prospettive siano estremamente positive. Le banche non crescono in parallelo: stanno chiudendo filiali e licenziando personale. Hanno bisogno di reti di mediazione efficienti, con costi variabili. È più efficace affidarsi a professionisti come noi, che portano pratiche ben fatte, piuttosto che assumere dieci impiegati e cercare pratiche di mutuo con costi fissi molto più elevati.»
C’è un momento della storia di Euroansa che ti rende particolarmente orgoglioso? E come immagini l’evoluzione nei prossimi anni?
«In Euroansa, il concetto di “traguardo” è quasi inesistente: non appena ci avviciniamo a un obiettivo con gli altri soci, soprattutto Ansano, siamo già proiettati verso i successivi. Difficilmente ci fermiamo a “tagliare il traguardo”.
Tuttavia, un momento per me davvero importante ed emozionante è stato la fine del 2020, quando si è concluso il nostro primo piano incentivante. Nel 2021 abbiamo distribuito un premio di oltre sei milioni di euro ai collaboratori più meritevoli.
Abbiamo incontrato individualmente 138 collaboratori che avevano ricevuto proporzionalmente questo premio. Comunicarglielo è stato un momento incredibilmente emozionante, soprattutto perché alcune persone hanno potuto realizzare un sogno grazie a quel premio. Ancora più gratificante è stato vedere coloro che avevano creduto in noi all’inizio, quando non eravamo nessuno e non avevamo prospettive certe. In qualche modo, hanno avuto la conferma che scegliere Euroansa era stata la decisione giusta.
Per come vedo Euroansa in futuro, cito le parole di Ansano: “Voglio che le persone siano felici di essere in Euroansa, felici e orgogliose di quello che stanno facendo.”
Nel nostro futuro, quindi, vedo una crescita continua. Come ho detto prima, le reti commerciali sono obbligate a espandersi se vogliono mantenere un vantaggio competitivo. Io, come gli altri soci, desidero persone felici di far parte di Euroansa e che provino piacere nel lavorare. Il nostro obiettivo è creare un ambiente positivo e di successo per ogni persona che quotidianamente dà il proprio contributo all’azienda.»