Euroansa Storie – Euroansa è parte della storia della mia vita
Sono Nicolò Bocci, responsabile del Torino Uno, il primo ufficio nato a Torino, in Piemonte.
L’inizio della mia esperienza con Euroansa è molto particolare perché una sera ricevetti una telefonata da Ansano Cecchini, che mi invitava a conoscere lui e i suoi soci, persone di cui io non sapevo assolutamente nulla. Però fu talmente bravo e persuasivo – chi lo conosce lo sa – che mi convinse immediatamente. In un paio di giorni ero già a Lucca.
Ero abituato nel mondo della mediazione creditizia ad arrivare in uffici sfarzosi, con persone vestite sempre benissimo, presumibilmente molto preparate. Mi ritrovai praticamente in un ufficio in mezzo alla campagna, con quattro persone che mi aspettavano: Mario, Olivia, Ansano e Luca. Mi fecero sedere in un ufficio in cui era impossibile non entrare subito in contatto, dato che eravamo talmente stretti da non esserci molto spazio tra noi.
Era un periodo di crisi del mercato finanziario,il mio pensiero durante il viaggio era quello di smettere di fare questo mestiere e mi ero recato lì giusto per sentire quale potesse essere la loro proposta. Al mio arrivo non è che avessi dunque chissà quali aspettative.
Parlai con Ansano e con gli altri soci e mi spiegarono quale fosse il progetto, ai tempi in fase embrionale quasi. Al mio arrivo le insegne dell’ufficio erano ancora quelle vecchie, dunque non esisteva quasi nulla. Fui rapito da quello che mi raccontarono. Quel giorno chiesi solo una cosa: non quanto sarei stato pagato o quale sarebbe stata la mia posizione all’interno di Euroansa.
Chiesi soltanto di farmi lavorare per loro, perché volevo far parte di questo progetto e mi misi immediatamente a lavorare.
Quella scelta è stata forse la più giusta e azzeccata della mia vita, perché Euroansa fa parte della storia della mia vita. Grazie a questa nuova fase lavorativa ho costruito la mia vita: ho conosciuto la mia compagna, ho avuto un figlio, ho creato un ufficio a Torino che va molto bene, con dei collaboratori a cui sono molto legato.
I quattro fondatori di Euroansa sono la mia famiglia, mi trovo benissimo con loro e non sono solo persone con cui lavoro. Ho la libertà di fare quello che voglio e spesso e volentieri faccio una telefonata a Mario e gli racconto affari miei come se fosse il mio migliore amico. Questo è il bello di Euroansa: è diventata la mia storia, e mi ha fatto capire cosa sia la mediazione creditizia e cosa ti può dare.
La prima fase è stata quella di creare una struttura territoriale forte in Toscana, tale da aggredire altre zone d’Italia. L’evoluzione è stata fantastica, perché la cosa bella di Euroansa è che le stesse persone che ho conosciuto il primo giorno sono le stesse che vedo oggi. Nessuno si è montato la testa ed Euroansa è rimasta quella piccola realtà che era Capannori in quel piccolo ufficio quando eravamo tutti insieme. L’evoluzione è stata disarmante, probabilmente perché poche società di mediazione sono cresciute in questo modo e con questa qualità. La crescita, poi, è relativa; è la qualità della crescita ad essere importante.
Sono convinto che nei prossimi anni cresceremo ancora, ma questo perché non c’è nessuno che comanda. Chi gestisce il futuro di Euroansa tiene molto più alle persone che creano e formano Euroansa rispetto a quello che potrebbero essere i loro guadagni, i loro introiti, il loro futuro, magari una pseudo vendita e una modernizzazione della società.
Ansano Cecchini crede veramente in noi, ci premia, ci dà grandi soddisfazioni e si interessa se stiamo bene o male. Questa è l’evoluzione di Euroansa. Ovviamente, quando eravamo in 40 o 50, era semplice perché le telefonate erano poche. Ad oggi, non so come faccia Ansano perché ora con 800 persone credo sia molto difficile, ma non è mai mancata l’efficienza del primo giorno. Questa è la forza di Euroansa e quindi sicuramente devo fare un grande complimento a tutti quelli che l’hanno creata e a tutti quelli che fanno parte del nostro gruppo, soprattutto i primi che sono entrati con noi, come Andrea Alì, che per me è una persona fantastica.
Con Euroansa sono cresciuto, ho imparato a vivere e sono diventato adulto. Sono entrato ragazzo e adesso penso di essere diventato un uomo. Non penso al guadagno, penso che se fai un buon lavoro, il guadagno sia solo una conseguenza.
Spero di invecchiare in Euroansa e non penso a una fine. So qual è stato l’inizio, so qual è stato il percorso, ma sinceramente non mi interessa sapere quale sarà la fine, perché spero che non ci sia.