Euroansa Storie – Come riconoscere una società di mediazione sostenibile
Dall’analisi dei bilanci delle società di mediazione emerge come il mercato che le vede protagoniste somigli molto al mercato delle banche. Le economie di scala di questo lavoro impongono dimensioni importanti perché una società sia redditizia, con le piccole e medie imprese che di contro tendono a perdere denaro.
Dunque le società nell’ambito della mediazione creditizia in grado di guadagnare sono molto poche e la ragione è semplice: per fare impresa, la barriera all’ingresso del mondo della mediazione è che il guadagno in proporzione non è altissimo.
Perché già pensare di guadagnare il 15% sul fatturato è una prospettiva importante, considerando che il costo della gestione di una società di mediazione è molto alto. Il mercato impone il pagamento ai collaboratori di una cifra significativa, dunque per una società non è affatto facile raggiungere una propria sostenibilità.
Ma se questo è il presente, cosa succederà in futuro? Per scegliere un’azienda di cui diventare collaboratore, un professionista del credito farebbe bene ad analizzare i bilanci delle società papabili. Perché oggi il rischio di andare in una società che dopo sei mesi, un anno o due anni non esisterà più oppure verrà acquisita da qualcun altro è molto alto, considerando che gli impegni presi da una piccola società per fattura, promettendo facili guadagni, saranno poi difficilmente sostenibili nel tempo.
Dunque nella scelta della società in cui andare è fondamentale tenere conto dei parametri pubblici di bilancio e fare un’analisi di mercato per capire quali siano le società che realmente guadagnano.
A tal punto, il rischio di dire di entrare in una società che nel breve-medio periodo mostrerà le sue criticità a livello di sostenibilità sarà molto più basso, evitando così l’ingresso in aziende piccole la cui sopravvivenza all’interno del mercato del futuro è molto dubbia.