Euroansa Storie – Come una decisione può cambiare una carriera…ed un’intera vita

Posso dire di aver assistito alla nascita di Euroansa dal momento zero. Era il 2004 e io ero ospite di Mario – che conoscevo perché entrambi abbiamo frequentato un master alla Bocconi – nella sua casa in Sardegna. In quell’occasione vi fu il primo incontro tra Mario e Ansano.

Successivamente ho vissuto proprio il percorso di Mario che lo spinse ad iniziare questa avventura. Mario allora lavorava alla BASF, una multinazionale tedesca, all’interno di un programma dedicato a dipendenti con alte potenzialità. Aveva una carriera definita di fronte a sé e devo dire che mi stupì positivamente questa sua intraprendenza nel decidere di lasciare tutto e di buttarsi nel progetto Euroansa. Io, che sono sempre stato – e sono tuttora – un uomo di azienda, considerai tale decisione molto temeraria…ma allo stesso tempo mi affascinava.

Una delle prime cose che mi stupì positivamente del progetto Euroansa era la professionalità dei suoi membri. Si creò subito un gruppo di persone e ciascun membro aveva un ruolo diverso, con il comune denominatore di avere tutti un profilo di alto livello. Dunque sin dall’inizio si è tenuto a creare le fondamenta di qualcosa di veramente importante.

Io stesso sono stato coinvolto in diversi incontri nei quali Ansano, Mario e Olivia mi chiedevano di parlare della mia azienda e di certi processi che avvenivano al suo interno. La mia è un’azienda molto grande, tale da fatturare 6 miliardi di dollari, dunque una realtà più che importante.

Loro erano molto interessati a determinati processi interni, soprattutto quelli inerenti agli obiettivi che venivano dati al personale, incluso il tipo di remunerazione al raggiungimento di essi. Intendevano infatti prendere questi elementi per poi adattarli a una struttura logicamente più piccola, essendo ai tempi una start-up.

Questa a mio parere è stata una delle ragioni del successo di Euroansa perché comunque sin dal momento zero si è voluto costruire un qualcosa che avesse la possibilità di avere poi una crescita sostenibile.

E come se si volesse costruire una casa e si pensasse a lavorare su delle fondamenta in grado di reggere un urto tellurico ben prima che tale eventualità possa accadere. L’azienda ha potuto così crescere esponenzialmente perché sin dalla partenza le basi erano solide e vi era interesse ad assorbire ed applicare procedure come quelle precedentemente citate. Non si intendeva fare un copia/incolla, bensì riadattare tali processi alla loro realtà.

Un altro elemento che mi ha sempre colpito e tuttora mi colpisce di Euroansa è la coesione del gruppo.

È facile parlare di squadra, è facile parlare di team, però i soci di Euroansa sono davvero uniti, anche se si tratta di persone molto diverse. Immagino abbiano anche avuto degli scontri in passato, per via anche del carattere vibrante e della personalità di ciascuno.

A volte mi piacerebbe essere presente alle riunioni tra Mario e Ansano, con Ansano che chiede di realizzare delle idee, mentre Mario molto più pragmaticamente dice no e mira ad un contenimento dei costi. Immagino anche il linguaggio colorito che può nascere durante questi incontri. Però alla fine si trova una sintesi e la sintesi è sempre rivolta al bene dell’azienda, nonché legata a una visione precisa e condivisa.

In Euroansa non ho mai visto nemmeno all’inizio l’idea di “cominciare subito” e solo dopo vedere come andassero le cose. C’è sempre stato un obiettivo a lungo termine e questo gli ha consentito di resistere alla crisi del loro settore nel 2011, quando tantissime aziende hanno chiuso, mentre Euroansa ha addirittura investito.

Alla fine della crisi Euroansa ne uscì addirittura rafforzata. Una delle ragioni è stata quella di aver messo del fieno in cascina ben prima della crisi, quando era periodo di vacche grasse, così da avere risorse nel periodo di vacche magre, durante il quale anche la coesione tra i membri e la visione comune hanno avuto un grande ruolo.

Sono questi gli elementi che a mio parere caratterizzano Euroansa e che l’hanno portata ad essere la società che è oggi.