Euroansa Storie - Il mondo è migliore di quanto pensiamo ed è importante saperlo

Euroansa Storie – Il mondo è migliore di quanto pensiamo ed è importante saperlo

Un paio di mesi fa ero a Milano per un incontro di lavoro, e di rispettiva conoscenza, con Daniela Zancan di Facile.it.

Una cosa che mi ha colpito dei vari argomenti trattati è stato quanto da lei raccontato in merito alle assicurazioni auto. Secondo le loro statistiche, infatti, in Italia circa dal 12% delle persone stipula un’assicurazione RCA online per la propria auto.

Io pensavo la percentuale si attestasse sul 60-70%, perché costa meno, perché è veloce, perché ormai farlo è diventato davvero molto semplice e alla portata di tutti. La mia percezione della realtà si scontrava però con il dato fornito.

Nella realtà dei fatti, anche per un mediatore creditizio è importante avere dati aggiornati di questo genere perché attraverso i nostri broker anche noi vendiamo polizze.

Giorgio Grana mi ha poi regalato un libro che non avevo ancora letto, chiamato “Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo“. Un libro interessantissimo e particolare perché parte da alcune domande, del tipo “Attualmente nei paesi a basso reddito di tutto il mondo, quanti bambini finiscono la scuola primaria? Il 20%, il 40%, il 60%?”

“Dove vive la maggior parte della popolazione mondiale? In Paesi a basso, medio o alto reddito?”

“Attualmente nel mondo quanti bambini di un anno sono stati vaccinati contro qualche malattia? Il 20%, il 50%, l’80%?”

Su dodici domande, io ne ho indovinate cinque.

Sono stato un po’ più bravo degli scimpanzé. Parlo di scimpanzé perché è statisticamente provato come indovinino il 30% delle domande. Curioso invece come le persone – anche con un grado di cultura elevato – a cui sono state rivolte queste domande, non abbiano battuto a livello statistico gli scimpanzè.

Se vi state domandando quali fossero le risposte ai quesiti suddetti, eccole: attualmente nei Paesi a basso reddito di tutto il mondo la percentuale dei bambini che finiscono la scuola primaria non è il 20%, come avevo pensato, ma il 60%. Invece, riguardo a quanti bambini nel mondo siano stati vaccinati ad un anno di vita, anche in questo caso ho pensato fosse il 20%, quando nella realtà dei fatti è ben l’80%.

Un’altra domanda chiedeva se oggi nel mondo la povertà nei paesi poveri fosse diminuita, aumentata o dimezzata. Incredibilmente la povertà si è dimezzata, cosa che io non pensavo. Immaginavo infatti che la povertà fosse aumentata.

Tutto ciò mi ha fatto pensare. Conoscere o non conoscere queste risposte ha implicazioni su tutto ciò che si fa, anche lavorativamente.

Cosa significa ad esempio che la povertà si è dimezzata? Vuol dire che oggi non esistono più Paesi poveri o Paesi ricchi. I Paesi poveri rappresentano il 9% della popolazione mondiale, ma anche in Brasile il 75% della popolazione possiede un’automobile, un telefono, un televisore, vive una vita dignitosa, di livello più alto di quanto pensassi.

In Vietnam, il Malesia e in paesi della stessa area ci sono 160 milioni di abitanti che fanno una vita di livello medio-alto. Ciò significa che anche questi mercati hanno un potenziale alto di sviluppo, perché comunque ci sono persone che consumano in modo completamente diverso dagli anni 70. Per fare un esempio, cinquanta anni fa in Cina vi fu una crisi importante per il grano e morirono di fame 15 milioni di persone. Oggi sarebbe impensabile.

La Cina è cambiata completamente negli ultimi 30-40 anni e noi non ci rendiamo conto di questo aspetto. La percezione che ha la maggior parte delle persone oggi è opposta, pensano che il mondo sia molto peggio di quanto non sia nella realtà. Ciò implica tutta una serie di conseguenze, incluse scelte imprenditoriali che possono diventare sbagliate.

Un imprenditore 50enne di oggi è una persona che ha studiato vent’anni fa, quando il mondo era completamente diverso. Quando studiavo e avevo 18 anni, vivevo a San Marco, a Lucca, in un gruppo di dodici appartamenti. L’unico ad avere un’automobile era mio padre. Negli anni 80 il mondo era completamente diverso rispetto a quello attuale. Oggi il mondo è cambiato in meglio ma noi tendenzialmente continuiamo a vedere le cose peggio di quelle che sono. C’è una tendenza a pensare che le cose vadano male.

Del resto, pensandoci bene, nessuno dà come notizia al telegiornale che un aereo è arrivato da New York a Pechino. La notizia viene data solo se l’aereo cade. Vi è dunque la cognizione della tragedia, quando dovrebbe invece esserci la cognizione della normalità in cui migliaia di aerei al giorno atterrano senza problemi.

Ciò comporta nelle persone una percezione della realtà diversa da quella che dovrebbe essere, il che inevitabilmente impatta sulle scelte da fare.

Torno al primo ragionamento, quello sulle assicurazioni. Oggi, per un imprenditore del settore, non sapere che il 12% delle assicurazioni per le macchine vengono fatte online, significa non concentrarsi sul fatto che l’88% invece vengono fatte attraverso i punti fisici.

Sottovalutare un ragionamento del genere potrebbe portare a non percepire il valore che per esempio hanno i 250 punti fisici di Euroansa sul territorio italiano, che è enorme.

Chi lo dice che fra qualche anno non torneremo alle filiali, anche delle banche o a punti fisici chiaramente strutturati in maniera diversa, tali da creare valore sulle persone? Del resto il valore della relazione ancora oggi è davvero importante.

La morale di quanto detto è che bisogna continuare ad aggiornarsi. Non basta pensare di aver studiato e aver assolto così tale obbligo, perché le cose cambiano ad una velocità enorme e bisogna sempre aggiornarsi dalle fonti giuste…ed è complicato sceglierle.

L’alternativa sarà sempre quella di avere una visione del mondo che non è quella reale, con tutto ciò che ne consegue.