Euroansa Storie – Il piano Stock Grant

Nella seconda metà del 2014 i soci Euroansa decisero di destinare il 30% del capitale sociale all’assegnazione di azioni gratuite ai collaboratori più meritevoli.

Venne dunque predisposto un piano di stock grant grazie al quale chi avesse raggiunto determinati obiettivi nel periodo compreso tra l’1/1/2015 ed il 31/12/2020 avrebbe acquisito il diritto di vedersi assegnate delle azioni in maniera gratuita, ovviamente in proporzione ai risultati ottenuti, stilando una vera e propria classifica sulla base di principi ben definiti da un regolamento interno.

Vi erano dei passaggi fondamentali sottostanti al piano di stock grant, il primo dei quali, nonché forse il più significativo, era che entro il 2021 Euroansa avrebbe dovuto raggiungere un fatturato di 20 milioni di euro, partendo da una base di 100 persone il cui fatturato cumulativo era di 3 milioni di euro. Dunque un primo step per consentire di regalare delle azioni ai collaboratori più virtuosi sarebbe stato un aumento del fatturato di quasi sette volte rispetto al punto di partenza.

C’era chi avrebbe voluto porre dei paletti meno improponibili sulla carta, perché forse nessuno avrebbe mai potuto anche solo pensare di partecipare, a fronte di quell’obiettivo da raggiungere entro soli 5 anni. Di opinione diversa fu Ansano Cecchini, che non si mosse dalla soglia dei 20 milioni.

Un secondo aspetto della faccenda ruotava attorno al fatto di premiare anche i collaboratori che presentavano ad Euroansa nuovi collaboratori. C’era dunque la voglia di alimentare una sorta di passaparola che consentisse poi ad Euroansa di crescere come numero di collaboratori operativi.

I risultati? Nel primo anno di piano stock grant, vale a dire nel 2015, Euroansa fatturò 4,7 milioni di euro. Dopodiché, negli anni successivi, la crescita fu ancora più evidente, con un fatturato di 10 milioni nel 2016, circa 14 milioni nel 2017 e oltre 21 milioni di euro nel 2018.

Dunque con due anni di anticipo rispetto alla conclusione del piano di performance, l’obiettivo fu ampiamente raggiunto, consentendo di comunicare ai collaboratori che il piano era diventato effettivamente operativo e funzionante. Nel frattempo, i milioni di euro di fatturato alla fine del periodo prefissato furono 29.

Un numero importante, anche grazie a quelle 100 persone che già nel 2015 erano l’anima dell’odierna Euroansa. Un gruppo di persone che realmente ci ha sempre creduto e per il quale era stato pensato qualcosa che potesse premiarlo.

Il giorno dell’assegnazione le azioni donate sono state ricomprate ad un valore prestabilito, dando così ai 138 collaboratori più produttivi nel lungo periodo un controvalore in azioni superiore ai 6 milioni di euro.

Ma chi ha ricomprato le azioni? I soci stessi, Ansano, Olivia, Mario e Luca.

Un’operazione mai fatta probabilmente da nessuno sul mercato, un motivo di grandissima soddisfazione perché denota due cose fondamentali.

La prima è che chi ricompra azioni della propria azienda, allora crede realmente in essa.

La seconda, non meno banale della prima, è che non solo è stata mantenuta la promessa, ma ricomprando le azioni ed assegnando un controvalore in euro è stato fatto più di quanto tutti potessero pensare nel momento in cui venne varata tale iniziativa.

È questo che fa crescere e diventare più forti. Quando si fa una promessa e poi essa viene mantenuta, ciò certifica la propria capacità, la propria coerenza ed il proprio coraggio.

Proprio per questo Euroansa è un’azienda diversa, un’azienda di persone che la percepiscono in maniera diversa.

E come dice Ansano Cecchini, è il momento di inventarsi qualcosa di nuovo, che vada oltre, perché verrà ipotizzata una nuova soglia di fatturato da raggiungere tra 5 o 6 anni. C’è chi potrà nuovamente restare a bocca aperta, forse, ma la volontà è quella di stupirli, ancora una volta.