Euroansa Storie – La legge conferma la scelta strategica di Euroansa

Prima del Dlgs 141/2010 il mercato del credito si confondeva molto con il mercato immobiliare. Anche gli agenti immobiliari svolgevano l’attività di mediatori creditizi, segnalando le pratiche presso le banche.

Banca d’Italia, principalmente nell’interesse del consumatore, decise di fare una netta distinzione, chiudendo sostanzialmente agli agenti immobiliari la possibilità di continuare tale attività.

Questo perché il consumatore deve avere un soggetto specifico che mostra un immobile ma un altro soggetto che lo aiuta nella gestione della pratica di mutuo, in quanto l’esigenza del finanziamento può non corrispondere all’esigenza dell’acquisto dell’immobile.

Se dunque l’agente immobiliare propende per l’acquisto dell’immobile, il mediatore creditizio propende per dare un giusto finanziamento per l’acquisto dell’immobile. Per tale ragione, se le figure sono distinte, c’è maggior tutela e meno conflitto di interessi tra le parti.

Lo scorso anno la normativa europea ha previsto nuovamente la possibilità dell’agente immobiliare di fare il mediatore creditizio, tornando di fatto al conflitto d’interessi precedentemente citato. Dopo una lunga attesa, con il mercato che necessitava chiarezza alla luce di una normativa europea che avrebbe riportato tutto alla giungla precedente, a fine 2021 finalmente è arrivata un’indicazione del Governo in merito.

Nella seduta della Camera dei Deputati di lunedì 21 Dicembre 2021 è stata approvata la Legge Europa 2019-2020, che adesso attende solo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. In essa, il legislatore ha riformulato l’articolo 5 comma 3 della legge n. 39/89 che disciplina le incompatibilità con riferimento all’attività degli agenti immobiliari e dei mediatori merceologici, confermando in toto la sussistenza dell’incompatibilità.

Fino a tale decisione, le associazioni di categoria FIMAA, ASSOMEA legate al mondo Kiron, che comprendono il 90% del mercato dei mediatori creditizi, erano comunque andate nella direzione di utilizzare solo il mediatore creditizio per quanto riguarda l’attività di mediazione creditizia pura. Solo Auxilia e Credipass, che rappresentano una realtà minoritaria di questo mercato, la pensavano diversamente.

Il mio pensiero personale è uno solo: sarebbe stato folle pensare che un agente immobiliare si rimettesse a fare l’attività del mediatore creditizio. Del resto un professionista serio in ambito immobiliare non lo farebbe nemmeno se ci fosse la possibilità, preferendo avvalersi di un mediatore creditizio serio in un rapporto di sinergia importante grazie al quale poter fare più vendite, concentrandosi sul proprio core business (l’acquisto dell’immobile) e lasciando ad un professionista specializzato la scelta del mutuo migliore per il cliente.

Questa è la visione che Euroansa ha sempre avuto e, non a caso, all’interno dell’azienda non sono mai stati accettati agenti immobiliari. Crediamo che le due attività abbiano assolutamente pari dignità ma, alla luce della complessità di gestione del rapporto col cliente, è palese come ciascuna di esse debba essere svolta necessariamente da soggetti separati.

Nella sostanza non è mai stata una problematica importante, nel senso che è talmente difficile fare il lavoro del mediatore creditizio che pochissime società di mediazione avevano sposato una politica imprenditoriale votata alla compatibilità dei ruoli, facendo a mio modesto parere anche un errore strategico di carattere imprenditoriale, quantomeno alla luce dei bilanci.

L’associazione FIAIP, che difende gli interessi di categoria degli agenti immobiliari, si è battuta per la compatibilità. È stata una battaglia non nell’interesse dell’agente immobiliare ma nell’interesse della propria società di mediazione che sposava la politica imprenditoriale in base alla quale l’agente immobiliare faceva anche il mediatore creditizio.

Secondo me, alla luce della decisione del legislatore, è stata fatta giustizia. Devo dare atto a chi ci governa di avere mantenuto la barra dritta e di non aver tenuto conto di quelli che sono gli interessi di pochi, badando piuttosto agli interessi del consumatore. Questi è il soggetto primario su cui bisogna concentrarsi per guardare avanti nel futuro.

Abbiamo dato un esempio anche noi come categoria dei mediatori creditizi e penso alle associazioni come Fimaa, Assomea, Assoprofessional che hanno sposato in pieno il tema delle incompatibilità. Il conflitto di interessi era chiaro e per una volta c’è stata compattezza da parte di quasi tutti coloro che non avevano tornaconto personali nel portare avanti una battaglia che ha poi avuto successo nella promulgazione della legge nell’interesse dei consumatori.