Euroansa Storie – La partnership strategica con Progetica
Quando ho iniziato la relazione con Euroansa e mi sono seduto al tavolo ho capito che c’era molto poco di cognitivo e molto di “olfattivo”. Si giocava molto sulla percezione.
In Euroansa sin dal principio ho percepito la presenza di persone che univano la voglia di innovare e di fare cose nuove, ma non come fine bensì come mezzo per realizzare dei progetti.
C’era insomma un desiderio di andare “oltre”.
Tuttavia l’idea non era quella di fare cose nuove giusto per farle, bensì quella di realizzarle al fine di alzare l’asticella dei servizi offerti.
Si pensava ad unire innovazione e qualità con l’obiettivo di una progettualità futura, nonché lanciare iniziative che potessero avere uno sviluppo nel tempo e che non chiedessero immediatamente dei numeri per il giorno prima. I numeri, del resto, sono frutto di un processo.
Ricordo anche un altro fattore che poi, nel tempo, ha costituito uno dei motori di condivisione e di sviluppo della relazione tra Euroansa e Progetica. Venivamo da un’esperienza di normazione volontaria, quindi di rapporto con l’ISO e con l’UNI, e tanta voglia di entrare in questi processi.
Questa idea di scegliere la qualità perché fare le cose “per bene” è sempre meglio che fare le cose “come si pensa” è stato un altro terreno di incontro molto significativo ed anch’esso mi porta alla mente la parola innovazione.
Euroansa credo sia stata la prima a volersi conformare alla norma di qualità sulla pianificazione e successivamente alla norma di qualità sull’educazione finanziaria.
Sin dalla nascita, Progetica mette in atto comportamenti che siano coerenti con le idee, senza utilizzare la qualità o la centralità del cliente come formule rituali bensì come lenti attraverso le quali interpretare il mondo. È chiaro che chiunque la veda allo stesso modo è sempre stato da noi ben visto, dunque l’accompagnamento fra i due marchi è stato un accompagnamento più di visione che di tattica.
Ciò non vuol dire andare sempre d’accordo, avere sempre le stesse idee e condividere gli stessi processi. Non a caso ho una mia opinione in merito a quello che molti reputano uno dei fattori di principale di crisi del settore, vale a dire la mancanza di confronto, di punti di vista e di dialettica.
Trovarsi ad un tavolo con trasparenza reciproca, senza mai dover avere dei retropensieri, permette di confrontarsi su visioni diverse. Credo sinceramente che ciò sia una delle principali fonti di arricchimento di ogni relazione.
Tra Progetica ed Euroansa oggi ci si confronta non perché ciascuno pensa come l’altro ma perché ciascuno pensa con l’altro e cerca di comprendere quali sono le motivazioni che rappresentano l’altrui punto di vista.
Punti di vista, è bene ripetere, talvolta anche differenti ma è proprio questa discrepanza che avvia la ricerca di punti di incontro.
Ed è allora che si avvera il motto “uno più uno fa tre”, in quanto ciascuno esce da tale relazione non con le idee che aveva prima o con le idee dell’altro ma con qualcosa che in qualche maniera ha saputo superare i punti di vista precedenti e quindi ha fatto del bene a tutti coloro che si sono confrontati.