Euroansa storie – Lavorare in Euroansa

Grandi aspettative da ragazzo non ne avevo e non avevo fatto nemmeno degli studi che mi potessero permettere di approdare ad un lavoro del genere”, dice Gianluigi Norandini, in Euroansa dal 2011. “Non conoscevo il vero mondo del lavoro ed è per questo che al primo colloquio mi presentai in infradito, pantaloncini corti e maglietta. Quando poi sono entrato in Euroansa, vedendo tutta quella gente sistemata, con la cravatta, ho pensato fosse un mondo difficile, uno di quelli dove darsi del lei. Invece ho trovato un ambiente dove si sta bene e, oggi, reputo Ansano Cecchini un secondo padre.”

Euroansa fa delle persone al centro del proprio progetto una prerogativa ormai storica. Ecco perché ha prima aiutato Gianluigi e proseguire negli studi a livello scolastico e poi l’ha aiutato ad inserirsi nel mondo del lavoro. “Euroansa mi ha dato fiducia, la cosa bella è stata quella. Qui credono nelle persone, se vedono la buona volontà ti danno l’opportunità di realizzarti”.

Nel rigore operativo e nell’etica lavorativa che Euroansa pone come elementi distintivi del proprio operato, non ci si dimentica che le persone sono al primo posto, sia come rispetto nei loro riguardi, sia come rapporti interpersonali. “Nessuno di noi ha orari. Noi tante volte ci soffermiamo anche la sera anche solo per stare insieme, e secondo me, questa è la parte più bella del lavoro, nonostante si tratti ormai di un’azienda enorme. È vero che prima eravamo tutti qui, ma dà soddisfazione oggi parlare con tutte le realtà d’Italia.”

Daniela Lippi è stata la prima impiegata della società, nel 2004. Fece un colloquio, le piacque la nuova realtà e si licenziò dalla precedente occupazione.

“Ero abituata a lavorare e usare il telefono, ma mi ritrovai in un ufficio vuoto col telefono che non squillava”, dice Daniela “Dissi ad Ansano che non sapevo cosa fare e lui mi disse di cominciare intanto a studiare le pratiche da trattare, i redditi, i documenti correlati.”

Non passò molto prima che le cose si evolvessero. “Nel giro di un mese e mezzo, il flusso di pratiche era continuo, una dietro l’altra, e non si capiva più da dove cominciare Mi ricordo che la mattina mi alzavo alle 6 e alle 7 ero in ufficio per caricare tutte queste pratiche. Uscivo tutte le sere alle 20.30 perché mi piaceva, non mi sentivo sola, ero parte di un gruppo di una famiglia.”

La soddisfazione dei membri della famiglia Euroansa è il risultato di un sistema che mette il singolo ed il gruppo sullo stesso piano, con i benefici dell’uno che si ripercuotono vicendevolmente sull’altro. “Sono contenta di far parte di questa azienda, sono veramente contenta. Nel giro di tre anni abbiamo aperto sette uffici fino ad arrivare a quello che stiamo oggi. Oggi siamo un gruppo leader nel settore della mediazione del credito e non ci fermeremo qui.”

Elisa Simi è in Euroansa dal 2005: “Ho conosciuto Euroansa prima come cliente, poi grazie ad Olivia scoprii che stavano cercando personale e mi proposi per fare un colloquio. Lo feci ed iniziai la mia avventura. Per me era il primo lavoro d’ufficio quindi io non sapevo assolutamente nemmeno che suono avesse un fax, tant’è che lo confondevo con lo squillo del telefono. Daniela è stata la mia mentore, praticamente mi ha insegnato tutto di questo lavoro, ha assistito ai miei disastri. Però con la pazienza dei colleghi e con tanta buona volontà, ho iniziato a imparare a rispondere al telefono, che sembra una cosa banale ma per chi non ha mai fatto un lavoro d’ufficio non lo è affatto e va imparata. Questo come caricare le pratiche nei portali delle banche e gestire le stipule, il tutto con tanta soddisfazione personale.”

Il confronto in azienda è un altro punto cardine di Euroansa. “Questa è un’azienda dove ci si confronta molto”, continua Elisa. “Ed il nostro è un lavoro in cui si impara sempre qualcosa di nuovo tutti i giorni. C’è un rapporto diretto anche con Ansano, con Olivia, con Mario e con Luca e il confronto secondo me è alla base della crescita sia personale che professionale in qualsiasi settore.”