Euroansa Storie – Mediazione del Credito e Agenzie Immobiliari.
Un connubio vincente.

Con il Dlgs 141/2010 sui Mediatori Creditizi, entrato in vigore nel 2012, il mondo della mediazione ha subito una rivoluzione importante. I mediatori creditizi si sono dovuti organizzare in società di mediazione. Per costruire una società di mediazione è necessario rispettare dei requisiti particolarmente stringenti e, ad oggi, in Italia se ne contano 280, con le prime 10 che capitalizzano il 70% del mercato della mediazione.

Prima del Dlgs 141/2010, il mercato del credito si confondeva molto col mercato immobiliare, con gli agenti operanti in tale settore che svolgevano anche il ruolo di mediatore creditizio, segnalando le pratiche presso le banche.

Banca d’Italia decise di negare agli agenti immobiliari tale possibilità, fondamentalmente per tre ragioni.

Per prima cosa lo fece nell’interesse del consumatore, il quale avrebbe dovuto interfacciarsi con due diversi soggetti, l’agente immobiliare che mostra la potenziale proprietà di acquistare e il mediatore creditizio che gestisce la pratica, in quanto spesso l’esigenza del finanziamento non corrisponde all’esigenza dell’acquisto dell’immobile.

Infatti, mentre l’agente immobiliare propende per quest’ultimo, così da chiudere la vendita, il mediatore creditizio ha come mission il giusto finanziamento per il proprio cliente, considerando non solo l’obiettivo immobiliare ma anche altri fattori più personali, con una visione a medio/lungo termine. La distinzione tra le due figure comporta dunque una maggiore tutela per il consumatore e diminuisce la possibilità di conflitto d’interessi tra le parti.

Una seconda ragione è legata alle conseguenze di quanto avvenuto nel 2007 con la problematica dei mutui subprime. Un mediatore creditizio qualificato presta maggiore attenzione alla qualità del credito e risponde di ciò che arriva ad essere presentato in banca. Non a caso oggi si può affermare con estrema sicurezza che le pratiche intermediate – rispetto anche alle pratiche presentate direttamente – hanno una maggior qualità per gli istituti di credito. Ciò ha comportato un enorme cambiamento nella percezione che le banche hanno in merito al soggetto che presenta una pratica.

Il terzo motivo fondamentale è la possibilità da parte dell’organo di vigilanza di controllare una platea ristretta di persone per controllare meglio la categoria. Oggi le agenzie immobiliari di un certo calibro collaborano tutte con i mediatori creditizi e la dimostrazione di ciò è il mercato stesso, che mostra come il 30% delle pratiche sia in mano al mondo della mediazione, con numeri che vanno incrementandosi di anno in anno.

Il connubio tra mediatori creditizi ed agenzie immobiliari è vincente anche per quest’ultime. Esse possono disporre di un servizio ad alto valore aggiunto da offrire alla propria clientela. Basti solo pensare al cliente di una volta, precedentemente lasciato in balia della banca all’atto del finanziamento, e quello attuale, che viene seguito dall’inizio alla fine della pratica da parte del consulente del credito.

Tuttavia il 2020 ha segnato un passaggio importante in merito a tale rapporto, per via della normativa europea in base alla quale un agente immobiliare ha nuovamente la possibilità di fare il mediatore creditizio. Ciò almeno in teoria, in quanto, come detto, vi è un enorme conflitto d’interessi sottostante. Si è tutt’ora in attesa di una circolare da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che chiarisca e possibilmente eviti il ripetersi di una situazione ingarbugliata e conflittuale, come quella di una decina di anni fa.

Oggi più che mai è evidente come un professionista serio nel settore immobiliare si avvalga di un mediatore creditizio altrettanto serio in un rapporto di sinergia importante, tale da permettergli di concentrarsi sul proprio core business di compravendita di immobili, lasciando al mediatore del credito la scelta del mutuo migliore per il cliente comune.