Il mio tesoro nascosto
Euroansa era il diavolo. Era il 2014, io ero l’area manager di una grossa società di mediazione e la Toscana e l’Umbria non avevano più segreti per me.
Percorrevo migliaia di chilometri, incontravo costantemente i miei collaboratori…e finalmente i numeri incominciavano a darmi ragione, con l’erogato che aumentava. Tuttavia nel mio lavoro c’era un’ombra costante e molto fastidiosa… un’ombra chiamata Euroansa.
Euroansa era una società nata, cresciuta e con grande forza in Toscana. La loro produzione era molte volte più importante della mia, le loro relazioni con le banche erano più radicate, il loro gruppo era più unito. Non capendo, l’unica soluzione era definire quella società come il diavolo, un diavolo da combattere.
La mia coscienza lavorativa, mista alla forte curiosità, mi portò a incontrare Ansano Cecchini e il suo socio Luca Fini.
Fu un pranzo rivelatore: li osservavo, li ascoltavo e quello che percepivo era una società basata sulle persone, una società che si muoveva come i giocatori di rugby si muovono in una mischia, movimenti di gruppo, compatti uniti e con piccoli calci spostavano la palla sempre più avanti conquistando centimetri, metri pronti per una nuova meta. È stato in quel momento che ho deciso di entrare in Euroansa.
Tuttavia circa due anni e mezzo fa ho deciso di sperimentare una nuova avventura. Un’avventura che mi ha portato a conoscere una nuova società, con tanta voglia di fare. Ma la storia non finisce qui.
Anzi, questa fase di vita mi fa pensare ad un’altra storia, molto significativa. È il racconto di quell’uomo che adorava tutte le sere entrare nella sua stanza, accendere una candela, mettere su un vinile e sedersi su una specie di panca. La sua mente incominciava a volteggiare, a fantasticare su un futuro migliore, un futuro più bello, più entusiasmante e, soprattutto, più ricco.
Qual era il motore di quei sogni? L’insoddisfazione!
Un giorno gli fa visita un saggio. Parlarono tutta la notte della sua insoddisfazione, della sua voglia di trovare un tesoro lontano, in un luogo diverso dal quella casa, da quel paese. Annunciò al saggio che oramai la decisione era presa, l’indomani sarebbe partito. Il saggio congedandosi, si fermò sulla soglia della porta si girò e disse all’uomo: “Sei sempre stato seduto su quella panca…ma quella non è una panca” e se ne andò.
L’uomo non comprese assolutamente il perché di quella frase… poi all’improvviso osservò meglio la panca e si rese conto che in realtà era un baule lo aprì e dentro c’era un tesoro immenso.
Spesso capita di cercare altro nella vita di cercare qualcosa di meglio e spesso non ci rendiamo conto che il meglio è proprio “sotto il nostro sedere”. Il meglio io già lo avevo.
Tuttavia devo ammettere con assoluta franchezza che rifarei quella scelta di andare via perché proprio quell’andare via mi ha dato l’opportunità di capire quanto Euroansa abbia un ruolo importante nella mia vita. Si! perché questo lavoro è la mia vita. Ansano mi disse una volta questo lavoro è uno stile di vita, e aveva perfettamente ragione.
Quello che mi sento di dire alle giovani leve, a chi inizia questo lavoro è: “Non abbiate paura di sperimentare, non abbiate paura di sbagliare, di fallire. Abbiate solo paura di non comunicare più, abbiate solo paura di perdere le persone che credono in voi. Entrate nella mischia e muovetevi in gruppo e andate a meta!”