Euroansa Storie – Insisti e persisti, raggiungi e conquisti
Mi chiamo Erika Sorini, sono la coordinatrice dell’ufficio di Capannori e ho conosciuto Euroansa grazie ad un direttore di banca che si serviva al bar dove lavoravo all’epoca. Ormai sono passati più di 16 anni.
Fu lui a chiedermi se la mia massima aspirazione fosse fare la barista. Io ovviamente risposi che, con tutto il rispetto, aspiravo a qualcosa di più perché avevo comunque un diploma.
Fu allora che feci un colloquio con Euroansa e, nello specifico, con Ilaria Fini, che oggi lavora con me. Ne feci un altro con Luca Fini…e ora sono qui, sono cresciuta e ormai Euroansa è come una seconda famiglia.
Ho conosciuto tanti colleghi, anche perché ho vissuto diversi uffici, non solo quello di Capannori, e quindi ho avuto modo di confrontarmi con tante persone e vederla sempre crescere di anno in anno, costantemente, facendone comunque sempre parte. Mi ha dato anche tanta soddisfazione, ecco perché il lavoro che faccio mi piace.
Purtroppo il 2020 è stato l’anno della pandemia, del lockdown, e anche se ho sempre avuto la fortuna di lavorare, c’erano i fine settimana che ti creavano intorno una gabbia forzata e quindi riflettevo e rimuginavo.
Ho realizzato che questa gabbia doveva avere un senso, perché mi sembrava tempo sprecato e a me non piace sprecare il tempo. Ho cominciato ad informarmi con le università online e, preso coraggio, mi sono iscritta.
Questo atto di coraggio, piano piano, giorno dopo giorno, è diventato realtà. Perché finalmente sono riuscita a laurearmi in Scienze giuridiche, indirizzo criminologia, investigazione e sicurezza. È una triennale che cura gli aspetti giuridici all’interno anche dell’impresa e della sua gestione. Tratta anche gli aspetti della sicurezza, come gli attacchi hacker nel settore della tecnologia, le statistiche delle indagini e il diritto tributario. Ho sostenuto anche l’esame di economia aziendale ed economia politica, per approfondire ancora di più gli aspetti legati alle imprese.
Mi sono specializzata in criminologia perché sono sempre stata affascinata dall’argomento che tratta, ma soprattutto perché i casi di attualità parlano sempre più spesso di femminicidi e di infanticidi. Essendo mamma, forse ciò mi ha colpito nel profondo.
Per questo ho dato anche una tesi sull’infanticidio, spiegando un po’ come si è evoluta la famiglia nel corso del tempo e degli anni.
Per me è stata proprio la realizzazione di un sogno, anche se troppo spesso mi sono sentita in colpa perché sono anche mamma e quindi avevo paura di trascurare la bimba, gli affetti. E invece è stato un successo. Come dico io, insisti e persisti, raggiungi e conquisti. Piano piano si riesce a fare tutto, l’importante è crederci.