Si può fare a meno delle banche?

Si può fare a meno delle banche??

È una domanda frequente, la cui risposta è – a mio modesto parere – no.

Sorrido quando qualcuno sostiene che si possa fare a meno delle banche. E questa cosa mi fa sorridere ancora di più quando questa affermazione arriva dal mondo delle imprese.

L’ultima volta che mi è stata posta tale domanda, il cliente ha continuato affermando che “le banche meriterebbero di chiudere. Non aiutano famiglie e aziende. Fanno i loro porci comodi…”

Al di là delle opinioni personali, va sempre ricordato come, che piaccia o meno, le banche non sono ONLUS ma vere e proprie aziende, dunque devono far funzionare la macchina generando guadagni per gli azionisti. E per farlo, tra le tante attività, devono prestare soldi a famiglie e aziende.

Il mercato italiano è storicamente bancocentrico, nel senso che le banche sono protagoniste quasi assolute del finanziamento delle aziende. Infatti, il debito delle imprese è concentrato esclusivamente nelle banche.

Negli ultimi anni sono venuti alla luce strumenti alternativi di finanziamento delle imprese (crowdfunding, minibond, ecc.), ma sono ancora poco conosciuti ed utilizzati. Ne consegue che le aziende hanno ancora necessità delle banche.

E ne hanno bisogno per 3 motivi:

  • in molti casi le banche con il loro apporto di capitale (Debt) sono un sostituto del capitale dell’imprenditore (Equity). La dimostrazione è che la maggior parte delle imprese italiane sono purtroppo poco patrimonializzate;
  • nel 99% dei casi le banche servono a gestire lo sfasamento temporale tra incassi e pagamenti. Non mi risulta che ci siano aziende (tranne pochissime eccezioni) che incassano prima di pagare;
  • anche se ci fosse una situazione ideale in cui i punti 1 e 2 fossero soddisfatti (cioè Equity 100% e incassi e pagamenti tempestivi e “sincronizzati”), allora la banca servirebbe comunque per gestire la massa di liquidità che l’azienda avrebbe.

Un primo passo, però, si potrebbe fare. Si dovrebbe iniziare ad essere un po’ tutti meno dipendenti dalle banche o quantomeno gestire al meglio questo rapporto.

Facile? Assolutamente no. Ma neanche impossibile.

Si potrebbe, ad esempio…

  • iniziare ad adottare un corretto approccio alla gestione finanziaria e aziendale;
  • sforzarsi di capire come relazionarsi al meglio con le banche;
  • rappresentare meglio il proprio progetto aziendale;
  • evitare di rivolgersi ad esse solo nei momenti di emergenza;
  • abbassare la percezione di rischio, monitorando mensilmente i rapporti bancari (quanti affidamenti esistano, come li si utilizzi), verificando costantemente se la propria azienda è in salute;
  • monitorare mensilmente gli indicatori del fatturato, degli utili, della liquidità così da prevenire situazioni di tensione.

Potrebbero sempre cose scontate, è vero. Ma posso garantirvi che molto spesso trascuriamo proprio le cose che diamo per scontate.

Autore: Alfonso Paura

Consulente creditizio – Educatore finanziario

Biografia dell’autore

Filippo Filipperi Consulente Mutui
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