Quattro chiacchiere con… Elisa Simi

4 chiacchiere con Elisa Simi

Nel mondo della mediazione creditizia, la longevità professionale è sinonimo di conoscenza profonda e affidabilità. Pochi possono vantare una storia così lunga e significativa come quella di Elisa Simi, responsabile del coordinamento e della direzione di Euroansa, che da 20 anni rappresenta una figura centrale della sede centrale di Lucca. La sua esperienza non è solo un percorso di carriera ma una testimonianza diretta dell’evoluzione dell’azienda.

Oggi la sede di Lucca e il back office rappresentano il cuore pulsante della società, garantendo supporto costante alla rete per tutte le esigenze dei collaboratori, dalla lavorazione delle pratiche al caricamento nel sistema CRM, dai controlli antifrode con Genio Diligence agli aggiornamenti professionali. 

Abbiamo intervistato Elisa per farci raccontare come è cambiato il suo ruolo e quanto la sua esperienza ventennale sia determinante per la sicurezza e l’efficienza della nostra rete.

Fai parte di Euroansa da ben 20 anni e hai assistito in prima persona alla crescita e ai cambiamenti dell’azienda. Qual è stato il momento di svolta più significativo che hai vissuto in questo ventennio e come è evoluto il ruolo del back office nel tempo?

Il momento di svolta più significativo dell’azienda è avvenuto nel 2012 quando, con la nuova normativa, Euroansa ha deciso di intraprendere un percorso in autonomia. Ci siamo iscritti all’OAM come società di mediazione indipendente, uscendo da Kiron dopo otto anni. È stato un passaggio importante perché allora eravamo una rete di 60 collaboratori e, per fare quel passo, sono serviti coraggio, forza e determinazione per crescere e non soccombere alle realtà più grandi.

In quel momento è cambiato completamente anche il ruolo dei dipendenti di Euroansa. Siamo passati dall’essere figure di back office d’ufficio a figure operative nella gestione e nella canalizzazione delle pratiche bancarie, come previsto dalla nuova normativa. Ricordo che io, insieme a una collega, abbiamo reinventato da zero l’operatività del back office, seguendo i collaboratori e, via via, tutti quelli che sono entrati negli anni successivi.

Il ruolo del back office è strategico e delicato, ed è destinato a evolversi nel tempo in base alle esigenze della rete. Se inizialmente il grosso del lavoro riguardava la lavorazione e il caricamento delle pratiche, col tempo il ventaglio dei prodotti si è ampliato e le necessità dei consulenti si sono diversificate. 

Di conseguenza, abbiamo dovuto acquisire nuove competenze per garantire il miglior supporto possibile. Oggi c’è una sinergia totale con i collaboratori, sia per valutare la fattibilità delle pratiche sia per affrontare insieme eventuali criticità che possono emergere in itinere.

Il back office di Euroansa è un centro nevralgico che gestisce una rete enorme, con oltre 900 collaboratori presenti su tutto il territorio nazionale. Quali sono le sfide principali che tu e il tuo team affrontate quotidianamente per garantire un supporto impeccabile e una gestione fluida delle pratiche?

La nostra forza nasce dall’esperienza d’ufficio. Col tempo, abbiamo sviluppato sensibilità che vanno oltre il semplice caricamento delle pratiche. Oggi ci occupiamo anche della gestione dei rapporti commerciali della rete con i professionisti del settore, dai segnalatori alle banche.

Un altro aspetto fondamentale è che le persone del back office sono state scelte a una a una. Le competenze si acquisiscono nel tempo, ma le qualità personali vanno cercate. Per noi sono imprescindibili la capacità di ascoltare, l’entusiasmo, il piacere di risolvere un problema a un cliente e, soprattutto, la capacità di fare squadra nel senso più pieno del termine. Il nostro obiettivo è aiutare il collaboratore a portare a termine una pratica in più, risolvendo qualunque problematica possa presentarsi.

Essere un punto di riferimento per l’azienda per due decenni è un traguardo straordinario. Qual è il ricordo più bello, l’episodio più emozionante o il risultato che ti ha dato maggiore soddisfazione? E cosa ti spinge ancora oggi a lavorare con la stessa passione per Euroansa?

I ricordi sono tanti, alcuni molto divertenti, come quando agli inizi confondevo lo squillo del fax con quello del telefono. Oggi molti colleghi più giovani forse non hanno mai visto un fax, ma era sempre una scena esilarante quando rispondevo al telefono mentre a squillare era il fax!

Uno degli episodi più belli è stato sicuramente quando ho scoperto di aspettare il mio primo figlio. Ricordo che Ansano riunì tutti i colleghi e disse che stavo realizzando il sogno della mia vita. Nel farlo, si emozionò talmente tanto da trasmettermi una sensazione unica di felicità e condivisione. Percepivo la sua gioia per me. È un momento che non dimenticherò mai.

Un altro ricordo molto importante risale alla decisione dei soci di intraprendere un nuovo percorso in autonomia. Ansano mi chiamò e mi disse: «Ti sto mettendo in mano l’azienda, sei con me?». Risposi di sì, forse anche inconsciamente, perché ero molto più giovane. Con il tempo ho capito il peso di quelle parole. Significava esserci, costruire qualcosa di nuovo e inventare da zero tutte le attività del back office.

Mi piace pensare che in Euroansa ci sia un piccolo pezzo di me. Provo un grande senso di appartenenza verso l’azienda e questo lo devo ad Ansano, Mario, Luca e Olivia. I soci hanno la capacità di farti vivere l’azienda come se fosse tua e questo ti dà ogni giorno la spinta a venire in ufficio con l’obiettivo di lavorare bene.

Sono orgogliosa del percorso dei miei colleghi e mi emoziona vedere i più giovani crescere e avere successo. Per farlo, è fondamentale essere generosi e trasmettere loro tutta la propria esperienza. Man mano che loro crescono, cresco anch’io.

Autore: Marco Costa

Ufficio HR Euroansa

Biografia dell’autore

Massimo Cappanera Consulente in comunicazione digitale e web marketing
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