Stabilità e prudenza: la BCE si ferma, tassi invariati a Novembre 2025

La Banca Centrale Europea ha scelto di fermarsi. L’ultima riunione del Consiglio direttivo, svoltasi eccezionalmente a Firenze il 30 ottobre 2025, si è chiusa con una decisione all’insegna della cautela, mantenendo i tassi di interesse invariati. Il tasso sui depositi resta al 2%, quello sui finanziamenti principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%.

Dopo otto tagli tra il 2024 e la prima metà del 2025, la BCE preferisce osservare e attendere. Un segnale di equilibrio dopo una lunga fase di aggiustamenti, che invita i mercati alla calma e i risparmiatori alla valutazione ponderata.

L’appuntamento fiorentino ha avuto anche un valore simbolico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto con un saluto al Consiglio direttivo, ha richiamato la necessità per l’Unione europea di ritrovare coesione di fronte alle sfide globali. Al termine dei lavori, Christine Lagarde si è concessa una passeggiata sui lungarni, accolta con curiosità e calore dai cittadini. Un gesto semplice, ma significativo, che ha contribuito a restituire alla riunione un tono umano, quasi di prossimità, in linea con l’intenzione della BCE di mantenere un dialogo aperto con i territori europei.

Il motivo principale dello stop ai tagli è legato all’andamento dell’inflazione, rientrata nei dintorni del target del 2%, ma in lieve risalita al 2,2% a settembre, con un’inflazione di fondo al 2,4%. Numeri ancora gestibili, ma che impongono prudenza.

Lagarde ha sottolineato che l’economia dell’Eurozona sta mostrando una resilienza superiore alle attese, con una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, ma ha anche ricordato che tensioni geopolitiche, attriti commerciali e possibili strozzature nelle catene di approvvigionamento continuano a mantenere elevato il livello di incertezza.

La linea resta dunque quella di un “approccio guidato dai dati”. Nessun automatismo, nessuna promessa di tagli o rialzi. Ogni decisione verrà presa riunione dopo riunione, in base all’evoluzione dei principali indicatori macroeconomici.

Per chi ha un mutuo, la fase di stabilità rappresenta una pausa attesa. Con i tassi BCE fermi, anche gli indici Euribor e Irs si sono assestati, rendendo più prevedibili i costi dei finanziamenti.

Come sempre, il ruolo della consulenza creditizia resta decisiva. Professionisti come i consulenti del credito Euroansa accompagnano famiglie e privati nella verifica delle proprie condizioni di mutuo, nel confronto tra diverse offerte e nella costruzione di piani sostenibili nel tempo.

Una scelta consapevole oggi può tradursi in maggiore stabilità domani, soprattutto ora che la domanda di nuovi mutui è tornata a crescere. Secondo i principali istituti di credito italiani, infatti, nel terzo trimestre 2025 le richieste di mutuo sono aumentate del 28%. La stabilità favorisce la fiducia delle famiglie, che tornano a considerare l’acquisto della casa una scelta sostenibile.

Le rate sono più gestibili, il costo del credito contenuto e l’inflazione non erode più
il potere d’acquisto come in passato. Le rate dei mutui a tasso variabile restano pressoché invariate, mentre le offerte a tasso fisso tornano competitive grazie a un Irs ventennale intorno al 2%. Il divario tra fisso e variabile si è ridotto, dunque per molte famiglie la tranquillità di una rata costante torna a essere una scelta
possibile. Dopo le impennate del biennio 2022-2023, si apre una fase in cui la
pianificazione finanziaria torna centrale.

Chi ha sottoscritto un mutuo in momenti meno favorevoli può valutare con un consulente Euroansa eventuali revisioni o surroghe. Nel corso del 2024, proprio quest’ultime avevano rappresentato una quota significativa del mercato, spinte dal calo dei tassi. Oggi, con lo scenario più stabile, la corsa si è rallentata, dato che chi poteva approfittare del ribasso lo ha già fatto. Resta tuttavia utile una valutazione di una possibile surroga per chi paga tassi superiori al 4%.

Il clima di equilibrio giova anche alle imprese, in particolare alle PMI, che trovano
condizioni di credito più prevedibili e coerenti con i propri piani di sviluppo. Molte aziende stanno rifinanziando debiti contratti negli anni più turbolenti, approfittando dei tassi stabili per investire in innovazione e ammodernamento. Anche in questo contesto, la mediazione creditizia di Euroansa rappresenta un punto di riferimento per imprenditori e professionisti che vogliono pianificare nuovi investimenti con un approccio prudente ma proattivo.

Dal canto loro, le banche hanno mantenuto criteri di concessione prudenti ma costanti, segno di un sistema solido e in grado di sostenere la ripresa produttiva.

Tutte le attenzioni ora si concentrano sulla riunione del 18 dicembre 2025, quando la BCE presenterà le nuove previsioni macroeconomiche fino al 2028. Quel passaggio sarà cruciale per capire se esistono margini per ulteriori allentamenti nel 2026. Alcuni analisti intravedono questa possibilità nella seconda metà del prossimo anno, ma molto dipenderà dall’evoluzione dei
prezzi e dal rafforzamento dell’euro.

Autore: Riccardo Tripepi

Avvocato e Giornalista

Biografia dell’autore

Riccardo Tripepi Avvocato e Giornalista
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