Tassi in discesa, inflazione in rialzo: le mosse della BCE e le prospettive economiche

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A inizio marzo 2025, la BCE ha deciso di tagliare nuovamente i tassi di interesse, riducendo il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 2,5%. Si tratta del secondo intervento nel 2025, dopo quello di gennaio, e del sesto dalla metà del 2024. L’obiettivo di Francoforte rimane quello di sostenere la crescita economica dell’Eurozona e riportare l’inflazione al target del 2% nel medio termine, dopo una serie di rialzi record adottati per affrontare l’emergenza pandemica. Tuttavia, il contesto globale resta incerto, con il rischio che nuovi fattori, come i dazi minacciati dagli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump e l’aumento dei costi energetici, possano ridurre l’efficacia della politica monetaria.

La decisione della BCE, assunta nella riunione programmata di marzo, è stata accompagnata da una revisione delle stime economiche per i prossimi anni. Le previsioni sull’inflazione nell’Eurozona sono state riviste al rialzo, principalmente a causa dell’aumento dei costi dell’energia. Per il 2025, si prevede un tasso d’inflazione al 2,3%, rispetto al 2,1% stimato in precedenza, mentre per il 2026 la previsione si attesta all’1,9%.

Nonostante il nuovo intervento, la BCE potrebbe adottare un atteggiamento più prudente sulle future mosse di politica monetaria. Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, la presidente Christine Lagarde ha sottolineato che la politica monetaria è ora “sensibilmente meno restrittiva”, lasciando intendere che il ciclo di allentamento potrebbe rallentare nei prossimi mesi. 

La strategia della BCE sarà valutata passo dopo passo e rimarrà ancorata ai dati e alle prospettive economiche a livello globale. Se le tensioni commerciali con gli Stati Uniti dovessero intensificarsi o se i prezzi dell’energia continuassero a salire, la BCE potrebbe optare per una pausa nei tagli, per evitare il rischio di un nuovo aumento dell’inflazione.

Non mancano, tuttavia, gli analisti che evidenziano come gli attuali segnali di crisi potrebbero trasformarsi in elementi non del tutto negativi per l’economia europea. Sebbene i dazi costituiscano un rischio per la crescita, l’aumento della spesa europea per la difesa e le infrastrutture potrebbe compensare in parte i rischi per l’inflazione.

Naturalmente, molto dipenderà da come i leader dei Paesi dell’Ue decideranno di finanziare l’aumento della spesa per la difesa. E nelle valutazioni fin qui svolte, così come nei dati di previsione della BCE, non è mai stato considerato il cosiddetto “bazooka tedesco”, il super fondo da 500 miliardi di euro per investimenti infrastrutturali, già annunciato dalla Germania, con effetti attesi sulla crescita dell’Eurozona a partire dal 2026.

In ogni caso, il nuovo taglio dei tassi deciso dalla BCE avrà un impatto diretto su famiglie e imprese. Secondo le stime della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), i tassi di interesse sui mutui potrebbero scendere fino al 2,65%, comportando una riduzione delle rate. Per esempio, su un mutuo di 100.000 euro a 20 anni, la rata mensile si ridurrà di circa 76 euro, mentre per un prestito di 250.000 euro a 30 anni, il risparmio mensile supererà i 200 euro.

Anche il credito al consumo beneficerà della riduzione del costo del denaro. Il tasso medio sui prestiti per l’acquisto di beni potrebbe stabilizzarsi intorno al 7,65%, rendendo più conveniente l’acquisto di automobili, elettrodomestici e altri beni durevoli, con una sensibile riduzione della rata.

In un contesto di rapidi cambiamenti e incertezze economiche, il ruolo dei consulenti del credito Euroansa diventa ancora più determinante. Le famiglie e le imprese italiane sono chiamate a destreggiarsi in un panorama complesso e dinamico, dove i tassi di interesse e le politiche bancarie cambiano frequentemente.

Qui entra in gioco Euroansa, con un supporto qualificato, mirato e personalizzato per ottimizzare le scelte finanziarie, adattandole alle circostanze in continua evoluzione.

Le decisioni relative ai mutui, in particolare, richiedono un’attenta valutazione delle proprie esigenze, dei rischi legati ai tassi variabili e delle migliori offerte bancarie disponibili. I consulenti Euroansa accompagnano i clienti dall’apertura della pratica fino alla stipula del contratto, con l’esperienza e la competenza che li contraddistinguono, diventando essenziali per evitare errori e ottimizzare i benefici economici.

Autore: Riccardo Tripepi

Giornalista e Avvocato

Biografia dell’autore

Massimo Cappanera Consulente in comunicazione digitale e web marketing

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